PORTOGALLO – Guida completa di Lisbona e dintorni: cosa fare in 5 giorni
Anche una grande Capitale Europea come Lisbona si può vivere attraverso un itinerario di viaggio lento. La guida turistica completa su Lisbona e dintorni è il frutto delle mie ricerche, due mesi vissuti intensamente in questa grande città multiculturale: le lunghe passeggiate attraverso Bairro Alto fino ad Alfama, lungo l’Avenida. In questo articolo avrete un itinerario di cosa fare, cosa vedere e dove mangiare in 5 giorni a Lisbona.
Completo di curiosità e dettagli storici su alcune piazze e palazzi che rendono la Capitale portoghese così speciale. Con attenzione su alcuni dei tanti affascinanti punti d’interesse che troverete lungo il percorso, comprese tappe non menzionate nelle solite guide turistiche.
Un itinerario completo di cosa fare, vedere e mangiare a Lisbona.
Primo giorno: Alfama, tra i vicoli della città vecchia.
Indice:
“Deixa Vida me Levar..” Un sottofondo di dolci note musicali mi riporta a Lisboa. Io passeggio per i vicoli della città vecchia con le case in pietra baciate dal sole, le strade di ciottoli e ghirlande colorate che corrono tra un balcone e l’altro. Alcune vecchine sedute fuori l’uscio di casa, vendono per 1 euro degustazioni di ginjinha, il tipico liquore di amarene, servito in bicchierini di cioccolato. I ristoratori invitano ad entrare nelle trattorie per un prelibato bacalhau á braz, mentre la musica portoghese riempie l’aria. Alfama è vita, a tutte le ore del giorno: operai, commercianti, turisti la animano. Mentre la notte, la passione del fado richiede silenzio, anime in ascolto e contemplazione, dietro le porte dei locali segreti.
La nostra guida di 5 giorni per Lisbona e dintorni non può che iniziare dalla piazza principale della città, Praça do Comércio. Sede della residenza reale per circa 400 anni, da quando Manuel I nel 1511 vi si trasferì dal Castelo de Sao Jorge, e luogo di importanti avvenimenti storici come l’uccisione di Re Carlos e suo figlio Luís Felipe, nel febbraio 1908. Un immenso spazio aperto circondato da portici con i piú eleganti bar e ristoranti, enoteche e il Centro Informazioni turistiche. Da un lato la piazza si affaccia sul fiume Tejo, mentre dall’altro si innalza l’imponente Arco de Rua Augusta, ingresso monumentale della cittá.
Lasciamoci alle spalle la piazza, con la maestosa statua di Re José I che si leva alta, e dirigiamoci verso Rua Augusta, che tuttavia percorreremo in un secondo momento. Svoltiamo quindi a destra, imboccando Rua da Alfandega. All’angolo si trova il bar ristorante più antico di Lisbona, Martinho da Arcada, che opera dal 1782 e fu molto frequentato dal poeta Fernando Pessoa.
La Chiesa il cui portale resistette al terremoto
La prima tappa importante del nostro tour di Lisbona e dintorni è l’Igreja de Nossa Senhora da Conceição Velha, Chiesa di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione: costruita al posto dell’antica sinagoga ebraica tra il 1496 e il 1534, per volere del quattordicesimo Re del Portogallo, Dom Manuel I. La Chiesa e i suoi tesori andarono distrutti col terremoto del 1755 ma venne ricostruita nel 1770 e il ricco portale in stile manuelino è l’unico elemento al centro di Lisbona ad essersi salvato. Rappresenta la Madonna della Misericordia che protegge col suo mantello Re Dom Manuel e sua sorella Dona Leonor di Viseu, accanto altri membri della corte, Papa Alessandro VI e rappresentanti della Chiesa. L’interno con la sua semplicità non riprende per nulla i dettagli meticolosi e lo sfarzo del portale. Ha una sola navata, con cappelle laterali e unisce stile barocco e neoclassico.
Proseguiamo il nostro itinerario per Lisbona raggiungendo il Campo das Cebolas, Campo delle Cipolle, un luogo affascinante di recente ristrutturazione in cui si mescolano aspetti vecchi e nuovi della città. Originariamente in questo spazio, chiamato Ribeira Velha, si svolgeva il mercato cittadino, molto importante in quanto si commerciavano le merci arrivate a Lisbona grazie ai traffici sul fiume Tejo. Inoltre gli scavi del 2016 hanno portato alla scoperta: del vecchio molo, costruito dopo il terremoto del 1755 in una zona storicamente chiamata Cais de Santárem, parte delle antiche mura, un pozzo, le scale che scendono al fiume, resti di bancarelle e una nave lunga 17 metri.
Quest’area è interessante per la presenza di diversi elementi di importanza storica. Innanzitutto a destra troviamo Porta do Mar, una delle antiche porte di accesso a Lisbona che univa Alfama con il molo.
Passeggiando lungo il piazzale, alcuni antichi e particolari palazzi attirano l’attenzione: Casa Dos Bicos, primo fra tutti. Un singolare edificio ricoperto da punte che ricordano dei becchi, bicos, o diamanti. Commissionata nel 1523 da Brás de Albuquerque, figlio illegittimo del primo governatore dell’India portoghese e conquistatore di Goa e Malacca, Afonso de Albuquerque, che dopo un viaggio in Italia volle realizzare un edificio di impronta rinascimentale e manuelita, su modello forse del Palazzo dei Diamanti di Ferrara.
Anche questa dimora storica, Casa dei becchi, andò distrutta nel terremoto del 1755, ricostruita poi nel 1780 ebbe diverse funzioni sia pubbliche che private, tra cui venne utilizzato per la salatura del merluzzo, il bacalhau. Attualmente ospita la Fondazione dedicata al premio Nobel della Letteratura José Saramago, mentre al piano terra sono conservate alcune rovine Romane, l’entrata è gratuita. All’esterno, sul piazzale, è piantato un ulivo proveniente da Azinhaga, la città natale di Saramago, e sotto al quale sono sepolte le ceneri dell’autore.
Nella sezione IN REGALO del sito troverai la lista dei luoghi da vedere a Lisbona e dintorni in 5 giorni più la mappa, da scaricare o visualizzare direttamente su Google Maps. Per accedere avrai bisogno della password che hai ricevuto iscrivendoti alla Newsletter.
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Le tre antiche fontane di Alfama
Proseguendo troviamo Palácio dos Condes de Linhares e Coculim, Palazzo dei Conti di Linhares e Coculim, del XVI secolo e oggi trasformato in Hotel.
Più avanti un tesoro della storia dell’arte, uno dei miei luoghi preferiti a Lisbona, dove diversi secoli di storia si incontrano in un unico fascinoso edificio: Palacete Chafariz D’El Rei, un palazzo in stile neo-moresco risalente alla fine del 1800, costruito su un’antica fontana del 1200, Chafariz del Rey (tradotto, fontana del Re), la più grande delle tre fontane presenti nella zona di Alfama.
Da qui, proseguiamo la nostra passeggiata tra i vicoli della città vecchia, percorrendo la scalinata più stretta di Lisbona: l’Escadinhas do Terreiro do Trigo. Andando avanti troviamo la seconda fontana di Alfama, Chafariz dos Cavalos in Largo do Chafariz de Dentro, che si trova all’interno delle antiche mura della città. Questa piazza era il centro della vita cittadina di Alfama: le donne lavavano i panni, gli animali si abbeveravano e i mercanti vendevano i loro prodotti, tra cui il famoso bacalhau, il baccalà sotto sale che arrivava nel porto subito fuori le mura.
Passate da qui per visitare il Museo del Fado e successivamente fare una sosta al sapore autentico di gingijnha, il tipico liquore di amarene (di Castelo Branco, a nord di Lisbona) che le anziane signore realizzano in casa e vendono per strada su piccoli banchetti. Degustatelo nei bicchierini di cioccolato, e poi addentratevi tra i vicoli affascinanti nel cuore della città vecchia.
Di romantiche viste sui tetti di Lisbona
Prossima tappa uno dei luoghi più suggestivi e romantici di Alfama, Miradouro de Santa Luzia, una terrazza panoramica che in sé racchiude tutti gli elementi caratteristici di Lisbona: un’antica chiesa dalle pareti bianche alternate ai ricchi azulejos, un pergolato con buganvillea in fiore da cui ammirare la vista sulla città e il fiume Tejo, tutto accompagnato dalla voce di una cantante che riempie l’aria di note dolci e malinconiche, la saudade.
Poco più avanti, il Largo das Portas do Sol, uno scorcio famoso che appare, insieme all’iconico tram n. 28, su numerose cartoline.
- TIPS curioso ma da non perdere: salendo i gradini per raggiungere quest’ultima tappa, avrete incontrato sulla destra dei bagni pubblici. Purtroppo di recente sono stati imbrattati da qualche teppista, ma sulle pareti di ingresso potrete ancora vedere le illustrazioni che raccontano la storia di Lisbona.
A questo punto avete due opzioni: potete lasciarvi Largo do Porta do Sol alle spalle e proseguire tra i vicoli in salita di Alfama, raggiungendo il Castelo de São Jorge con il suo splendido giardino, oppure continuare a scendere per Rua do Limoeiro fino alla maestosa Cattedrale, Sé de Lisboa.
Dove mangiare tipico a Lisbona
Il mio itinerario di viaggio a piedi su Lisbona non può essere completo senza un consiglio su dove mangiare e bere. Vi fornisco un suggerimento valido sia che decidiate di proseguire per la Cattedrale di Lisbona, che per il Castello di San Giorgio: fermatevi a pranzare da Santa Rita, un ristorante tipico portoghese, dagli arredi semplici e un ricco menù. Aperto da generazioni, lavora sia a pranzo che a cena.
Secondo giorno: da Praça do Comércio a Bairro Alto
Il nostro viaggio lento alla scoperta della capitale del Portogallo prosegue nella zona della Baixa e di Bairro Alto, uno dei sette colli su cui è costruita la città. Bairro Alto è antico come Alfama: di giorno è zona popolare e tranquilla, ma di notte si anima e la movida esplode. La musica suona fino a notte inoltrata per i numerosi locali, la gente si riversa a ballare per le vie e gli ambulanti vendono pão com chouriço: qui tutta la settimana è festa.
Prima di avventurarci nella vita notturna, voglio suggerirvi alcune tappe da visitare durante il giorno. Iniziamo il nostro tour di Lisbona in cinque giorni dall’importante Arco da Rua Augusta, simbolo della ricostruzione della città dopo il terremoto. Lasciamocelo alle spalle per imboccare a sinistra Rua do Comércio e raggiungere Largo de São Julião: qui troveremo l’imponente Museo do Dinheiro, ospitato nella Chiesa barocca di S. Julião appunto, e affacciato su una bellissima e ariosa piazza. Inaugurato nell’aprile 2016, è ad ingresso gratuito: nelle sue sale interattive è illustrata l’evoluzione del denaro. Ma la sorpresa è rappresentata dal Nucleo d’Interpretazione della Muraglia di D. Dinis: una sezione di circa 30 mt delle antiche mura difensive, risalenti al 1200, che separavano la città dal fiume Tiago. Durante i lavori del 2010 sono stati inoltre trovati reperti storici appartenenti al periodo imperiale romano.
Il quartiere a luci rosse, Pink Street
Ritorniamo in Praça do Município e proseguiamo per Rua do Arsenal, addentrandoci poi per Rua Nova do Carvalho, la cosiddetta “Pink Street”. Un tempo quartiere a luci rosse, nel 2013 un progetto di riqualificazione urbana l’ha trasformato in zona pedonale, decidendo di dare alla pavimentazione un brillante color rosa, appunto: passeggiate su questa via durante il giorno, per ammirarne la street-art e i palazzi, ma tornateci di sera per gustare una cerveja in uno dei tanti locali che la animano dopo il tramonto.
- Dove fare un aperitivo sfizioso a Lisbona? Dato che siamo in zona, non posso che consigliarvi il famoso Sol e Pesca su Pink Street. Un tempo negozio di attrezzatura da pesca, adesso si è trasformato in un minuscolo bar dove gustare le tipiche sardine in scatola, accompagnate da pane, olive e una birra fresca. Se adorate locali dagli arredi vintage non potete perdervelo. È aperto tutti i giorni, dalle 12 alle 2 di notte.
Prossima tappa di questa guida turistica di Lisbona è Praça Luís de Camões, dove potrete completare il pasto fermandovi a gustare il tradizionale dolcetto portoghese di sfoglia e crema: pasteis de nata appena sfornate dai maestri pasticceri di Maintegaria (il nome della pasticceria, manteiga, vuol dire burro).
Uno scorcio famoso e uno dei miei luoghi preferiti a Lisbona
Da qui, vi fornisco due opzioni: proseguire su Rua do Loreto per affacciarvi sulla suggestiva Rua da Bica de Duarte Belo, (la troverete fotografata su molte cartoline) su cui scorre la famosa funicolare costruita nel 1892: Ascensor da Bica. Poi concludere il tour diurno al Miradouro de Santa Catarina, da cui potrete ammirare il fiume Tago in lontananza.
La seconda opzione che vi fornisco per questo viaggio di 5 giorni alla scoperta delle bellezze di Lisbona è invece di attraversare Largo do Chiado e raggiungere la prossima tappa e uno dei miei luoghi preferiti nella città portoghese: il Convento do Carmo. La Chiesa e il Monastero in stile gotico, costruiti nel 1389, vennero danneggiati nel violento terremoto del 1755, che distrusse gran parte della città. Oggi rimangono i resti di una Chiesa senza tetto a ricordare quanto accadde.
Adoro passeggiare nei dintorni della piazzetta, prendere un sumo de laranja fresco dal piccolo chiosco, soffermandomi poi ad ascoltare i musicisti che suonano sulle scalinate laterali di questo importante Convento, ammirando la città dall’alto (alle spalle, infatti, si trova la terrazza panoramica su cui arriva il famoso Elevador de Santa Justa, l’ascensore costruito in epoca industriale). L’atmosfera è intensa, sospesa nel tempo.
Lasciamoci il Convento alle spalle ed imbocchiamo Rua da Oliveira ao Carmo, proseguiamo fino a raggiungere un altro bellissimo edificio storico, dalla facciata austera ma gli interni sorprendentemente ricchi: l’Igreja de São Roque. Nel 1500 in questa zona, esterna alle mura, sorgeva un cimitero per le vittime della peste. Successivamente venne edificata una Cappella dedicata a San Rocco, protettore dei pestilenti, e nel 1570, per opera dell’architetto italiano Filippo Terzi, venne realizzata la Chiesa con l’obbligo di inglobare la Cappella. Gli interni riflettono vari stili e sono riccamente decorati, a mio parere è tappa obbligatoria perché rappresenta una delle Chiese più belle di Lisbona: gli immancabili azulejos, il soffitto dipinto della navata, i marmi e l’oro. Troviamo anche una magistrale opera del famoso architetto Luigi Vanvitelli, la Cappella di San Giovanni Battista, e un Museo.
Concludiamo il nostro secondo giorno di tour per le strade di Lisbona in uno dei punti panoramici che io preferisco: il Miradouro de São Pedro de Alcântara, all’interno del Jardim António Nobre, da cui è possibile avere una visuale completa della città. Un telescopio e una mappa realizzata su un pannello di azulejos aiutano ad orientarsi: di fronte a noi si apre la vista meravigliosa sul Castello de São Jorge, la zona di Alfama, Mouraria, Baixa, è possibile giocare a riconoscere gli altri Miradouro, i tetti baciati dal sole, fino al fiume Tago.
Terzo giorno: dalla Baixa de Lisboa fino all’Avenida
Lisbona è luminosa e affascinante, con le schiere di case dai tetti rossi affacciate sulle vie, le ripide gradinate che ci si chiede come sarebbe percorrerle ogni giorno, la calçada portuguesa (la tipica pavimentazione in pietra, patrimonio culturale e artistico del Portogallo). Il terzo giorno del nostro itinerario a piedi per Lisbona parte da Rossio, precisamente da Praça Dom Pedro IV, la piazza più vivace e importante della città. Prendetevi del tempo per guardare attorno la vita che scorre veloce e allegra nei cafè, i gruppi di turisti e scolaresche, la modernità di alcuni negozi che si alternano a palazzi ed edifici storici. Su questa magnifica ed estesa piazza si svolgevano, durante l’Inquisizione spagnola, esecuzioni pubbliche e successivamente corride, parate militari e mercati. Adesso si trovano due fontane gemelle in stile barocco e spicca alto l’obelisco di 27,5 metri con la statua di Pietro IV del Portogallo.
Da questo punto, nella zona Baixa di Lisbona, potrete scorgere l’Elevador de Santa Justa e il Convento do Carmo da un lato, e la Chiesa di San Domenico dall’altro.
Cosa vedere in piazza Rossio
Vi suggerisco tre luoghi di interesse a Lisbona: il Teatro Nacional Dona Maria II, ospitato in un bellissimo palazzo affacciato sulla piazza, è stato costruito dall’architetto italiano Fortunato Lodi e dal 2003 è monumento nazionale.
La Estaçao Ferroviária do Rossio, la stazione ferroviaria è una bellissima opera di architettura: inaugurata nel 1890 ha una particolare facciata Neo manuelina e gli ingressi riprendono la forma di ferri di cavallo.
Altra sosta che sono sicura attirerà la vostra attenzione è un negozio all’angolo della piazza, presente anche in altre città del Portogallo: Mundo Fantástico Da Sardinha Portuguesa, un negozio specializzato in sardine sott’olio confezionate in eleganti ed esclusive scatolette di latta litografate. L’idea appartiene all’azienda Comur che nasce nel 1942 come produttrice di conserve ed oggi possiede 22 punti vendita. La vecchia fabbrica nel paese di Murtosa è invece diventata un Museo.
Dopo questa sosta interessante, proseguiamo il nostro viaggio lento attraverso le strade di Lisbona e dintorni lungo l’Avenida da Liberdade, la via di eleganti negozi, hotel di lusso e uffici. Il grande viale su cui passeggiamo venne ricostruito tra il 1879 e il 1882, dopo il tragico terremoto, riprendendo la raffinatezza degli Champs-Elysées parigini. Al n. 188 si trova il Neo classico Cine-Teatro Tivoli, aperto nel 1924 e dichiarato Bene di Interesse pubblico nel 1997.
Percorrere l’Avenida per un panorama completo di Lisbona
L’Avenida da Liberdade, lunga poco più di un chilometro, ci porta verso un bellissimo parco panoramico, Parque Eduardo VII, vicino a Praça Marquês de Pombal.
Il parco prende il nome da Re Edoardo VII del Regno Unito che visitò Lisbona nel 1902 per riaffermare l’alleanza Anglo-Portoghese. Adoro passeggiare qui nelle giornate soleggiate, attraversare il parco che si estende per 25 ettari, arrivare in cima e godermi lo spettacolo che si apre alla vista. Da qui infatti si può vedere tutta Lisbona: si distinguono chiaramente i due colli di Alfama a destra e Bairro Alto a sinistra, la Baixa al centro ed in fondo il fiume Tejo. Il mio suggerimento è, se il meteo lo permette, di venire nel pomeriggio per godere dei raggi caldi del sole e poi ammirare il tramonto che tinge tutta la città. Durante l’anno organizzano la Fiera del Libro, varie manifestazioni, concerti e i mercatini di Natale a Dicembre. Vi sarà facile trovare chioschetti di street food o bar per fare uno spuntino circondati dal verde del curatissimo giardino.
Quarto giorno: dall’arte della Lx Factory all’era delle conquiste di Belèm
La guida su cosa fare a Lisbona e dintorni non può essere realmente completa senza la tappa dedicata al nostro quarto giorno di viaggio. Ci allontaneremo un po’ dalla capitale portoghese seguendo il corso del fiume Tago, scoprendo il tratto artistico-industriale della città e poi facendo un salto nel passato, durante l’epoca delle conquiste.
Iniziamo da Cais do Sodrè dove prenderemo il tram 15E, o in alternativa un autobus, direzione Algés (Jardim) o Cascais.
La rete di mezzi pubblici a Lisbona è ben strutturata: attraverso le linee di metro, tram o bus è semplice raggiungere ogni area della città, come anche l’Aeroporto o alcuni paesi limitrofi. Basta acquistare da qualsiasi biglietteria, anche automatica, un ticket ricaricabile Viva Viagem da obliterare prima della partenza. La corsa semplice costa € 1,65.
Lx Factory, il distretto della creatività
Dopo circa 12 min di tram, scendiamo a Calvário, nel piccolo Largo do Calvário appunto: come potete vedere, siamo molto vicini al famoso Ponte 25 de Abril, Ponte 25 Aprile, simbolo di Lisbona. Proseguiamo su Rua 1º de Maio, imbocchiamo Rua Rodrigues de Faria e, in fondo a destra, ci troveremo davanti il cancello d’ingresso con l’insegna a caratteri cubitali della LX Factory, un vecchio capannone industriale dismesso, del 1846, che è stato trasformato nel distretto dell’arte e del design: sede di uffici, ristoranti e bar, spazi coworking, negozi vintage e atelier. La domenica si svolge un variopinto mercatino dell’usato e dell’artigianato, e spesso la sera ci sono eventi musicali e spettacoli.
Perdetevi tra i labirinti di corridoi e stanze in stato di ricercata incuria, lasciatevi ispirare dall’estro e stravaganza che trapela letteralmente da ogni angolo (avete visto i graffiti tridimensionali nel viale all’ingresso?), salite ai piani superiori della fabbrica ed esplorate senza timore. La LX Factory è un’esperienza!
- Un suggerimento su cosa vedere alla LX Factory di Lisbona? Assolutamente la bellissima libreria Ler Devagar al piano terra, ricavata da una vecchia tipografia che conserva ancora al suo interno i macchinari originali.
- Un intrattenimento insolito sarebbe di curiosare tra le varie toilette della LX Factory, perché creatività e stravaganza non si sono fermate neanche lì. Ogni bagno è stato infatti realizzato secondo uno stile diverso e, a mio parere, chi lo ha pensato non può che essere un genio. Vedere per credere!
- Salite all’ultimo piano della fabbrica per scorgere da vicino il Ponte e, se sarete bravi, troverete la colorata statua di una donna a braccia aperte, la Crista Rei di Leonel Moura, posta esattamente frontale alla statua del Cristo Rei che si trova dall’altro lato del fiume.
- Dove mangiare e bere alla LX Factory? Ci sono così tanti locali caratteristici, chioschi e proposte di qualità che decido di lasciare a voi la scelta. Da cosa vi farete tentare?!
Dopo questo tour esperienziale nella Lisbona insolita e artistica, potete decidere se proseguire a piedi verso la prossima tappa a circa 3 km di distanza, seguendo il Passeio Carlos do Carmo, il passaggio pedonale che costeggia il fiume Tago, oppure tornare in Largo do Calvário e continuare la corsa con il tram 15E fino a Mosteiro Jerónimos.
Il quartiere di Belém e i simboli della conquista portoghese
Qualunque sia la vostra scelta, raggiungerete in entrambi i casi l’incantevole quartiere di Belém, simbolo dell’Era delle Grandi scoperte portoghesi. Quando nel 1495 Manuel I salì al potere, decise di costruire chiese e monumenti che rispecchiassero la ricchezza e lo spirito del tempo: vennero realizzati la Torre di Belém e il Mosteiro dos Jerónimos, il Monastero capolavoro di quello che viene oggi definito stile manuelino appunto, costruito a partire dal 1502 dove un tempo sorgeva un piccolo eremo.
L’arte manuelina venne utilizzata in architettura, pittura, nella lavorazione dei metalli. È uno stile riccamente decorativo, sfarzoso, caratterizzato dalla presenza di numerosi elementi legati al mondo marinaro e alla navigazione, come conchiglie, ancore, corde, ma anche fiori, foglie, croci come simbolo del Cristianesimo ed elementi indiani ed islamici derivanti dalle nuove terre conquistate.
Inizialmente abitata da marinai e pescatori, dopo l’edificazione del Monastero, il quartiere di Belém divenne meta molto apprezzata dalla nobiltà e da famiglie aristocratiche che decisero infatti di insediarsi qui. Successivamente al violento terremoto del 1755, José I trasferì la sua residenza reale ufficiale nel Palácio Nacional da Ajuda. Questo spostamento contribuì ad uno sviluppo del commercio e delle attività economiche, e Belém continuò a prosperare.
Cosa fare e vedere a Belém?
Arrivando a Belém rimarrete colpiti dalla maestosità del Mosteiro dos Jerónimos, quindi il mio suggerimento è di iniziare la visita proprio da lì ed ammirare con calma le esuberanti decorazioni che lo ricoprono. Dal 1983, assieme alla Torre di Belém, è parte del patrimonio Unesco. Il Monastero è un complesso costituito dalla Chiesa di Santa Maria, a croce latina, e dal Chiostro quadrato che ha una lunghezza di circa 55 metri per lato. All’interno delle cappelle della Chiesa si trovano i monumenti funebri delle famiglie reali, mentre dietro al portale principale le tombe dell’esploratore Vasco de Gama e del poeta Luís Vaz de Camões. Una delle tombe resta vuota: quella del giovane re Dom Sebastiáo che non fece mai ritorno dalla battaglia del 1578.
L’interno della Chiesa è formato da tre navate in stile gotico, coperte da un grandioso transetto di circa 29 metri per 19, senza un sostegno centrale.
L’ingresso alla Chiesa è gratuito, mentre il ticket di ingresso al Chiostro costa € 10,00.
Una dolce sosta prima di proseguire
Prima di proseguire con la tappa successiva è d’obbligo una sosta presso la storica pasticceria Antiga Confeitaria de Belem, dove si narra sia nato il tipico dolcetto, il pastéis de Belém. Secondo il racconto, i monaci utilizzavano il bianco d’uovo per amidare gli abiti, ma per evitare di sprecare e buttar via i tuorli, decisero di donarli alla pasticceria che li utilizzò per creare il pastéis de Belém, il pasticcino di sfoglia e crema. Davanti all’entrata troverete senz’altro una lunga coda di persone in attesa di ordinare pasticcini d’asporto. Il mio suggerimento è di mettersi in fila per accomodarsi ad un tavolo della caffetteria (tra l’altro ci sarà da attendere meno) e gustare lentamente le prelibatezze artigianali tra le sale decorate di azulejos e con gli arredi originali.
Antistante al Monastero si trova la Praça do Império, con l’omonimo Jardim da Praça do Império e il Jardim Vasco da Gama. All’interno del giardino potrete trovare il Pavilhão Sala Thai, un tradizionale padiglione donato nel 2012 dalla Casa Reale Thailandese in onore del 500esimo anniversario del legame diplomatico con il Portogallo.
Attraversate gli splendidi giardini e proseguiamo il nostro itinerario nei dintorni di Lisbona verso la prossima interessante tappa, che si trova esattamente affacciata sul fiume Tejo. Un’imponente caravella in pietra bianca, Padrão dos Descobrimentos o Monumento alle Scoperte, voluto dal dittatore Salazar nel 1940 per celebrare tutti i marinai, navigatori ed eroi portoghesi che parteciparono alle scoperte. Il monumento che vedete, tuttavia, non è l’originale che invece fu demolito nel 1958 perché realizzato con materiali scadenti.
Passeggiate sul lungofiume, godendo dei tiepidi raggi del sole e avviatevi verso uno dei monumenti più visitati di Lisbona: la Torre de Belém, costruita tra il 1514 e il 1520 come fortezza difensiva, divenne presto simbolo dell’espansione portoghese. Decorata secondo lo stile manuelino, con funi scolpite nella roccia e balconi traforati, la fortezza è alta 30 mt ed è circondata da quattro piccole torri. I sotterranei vennero utilizzati fino al 19esimo secolo come prigione.
L’ora più bella per ammirare la torre è, a mio parere, al tramonto quando il sole si tuffa nell’acqua e tutto lo scenario si tinge di una luce meravigliosa.
Quinto giorno: Sintra, un gioiello nei dintorni di Lisbona
Nell’elenco delle tappe più belle a Lisbona e dintorni non poteva mancare la visita ad una storica località a circa 30 km da Lisbona, che è patrimonio dell’Unesco dal 1995 e a cui dedicheremo il nostro quinto giorno di viaggio.
Sto parlando di Sintra, e sono sicura che molti di voi ne avranno sentito parlare perché è una delle mete più turistiche del Portogallo ma, nonostante ciò una visita è d’obbligo.
Circondata da lussureggiante vegetazione e dalle colline de la Serra de Sintra, questa località in passato venne scelta da regnanti e aristocratici come sede della loro villeggiatura. Pertanto ci costruirono importanti dimore storiche e stravaganti palazzi variopinti. Da qui il fascino di Sintra, che non smette di sorprendere e regalare scorci mozzafiato.
Come raggiungere Sintra
Per arrivare a Sintra, vi basterà prendere il treno dalla stazione di Rossio, a Lisbona, e in meno di un’ora sarete a destinazione. Per visitarla, invece, non sarà sufficiente un giorno intero. Il mio suggerimento è perciò di partire la mattina presto e scegliere non più di due dimore da poter esplorare con calma. Il biglietto a/r costa circa € 4,50. Mentre l’ingresso ai palazzi intorno alle € 10,00/cad.
Io ho avuto l’occasione di visitare Sintra durante due viaggi ed entrambe le volte ho amato passeggiare e sognare tra le stanze nobiliari ben tenute, e perdere lo sguardo sul suggestivo panorama che si estende davanti ai balconi, immaginando come la nobiltà potesse vivere all’epoca.
Cosa vedere a Sintra
Due dei luoghi da vedere a Sintra sono: la Quinta da Regaleira e Paláçio Nacional da Pena.
La Quinta è una tenuta costruita tra il 1904 e il 1910 dall’italiano Luigi Manini su commissione dell’eccentrico milionario António Augusto Carvalho Monteiro. La tenuta è formata da un palazzo e immensi giardini dove si nascondono fontane, grotte, labirinti e laghetti. Particolarmente sceniche sono la Grotta del Labirinto e il Pozzo Iniziatico costituito da una scala a spirale che scende fino a 30 metri di profondità, ispirato ai gironi della Divina Commedia.
Il Palazzo da Pena, anch’esso circondato da un vasto e lussureggiante giardino, era all’inizio una cappella medievale dedicata a Nossa Senhora da Pena, poi Manuel I decise di far costruire un Monastero dedicato all’Ordine di São Jerónimo. Con il terremoto del 1755, la cappella rimase miracolosamente intatta. Dom Fernando II che si innamorò di Sintra, decise di acquisire le rovine e costruire qui la sua residenza estiva.
Il Palazzo è un mix di stili architettonici, dal manuelino al gotico e neo romanico, e attraversare le sale nobili, i camminamenti delle guardie, il ponte levatoio e le torri è in assoluto un’esperienza fiabesca.
Cosa mangiare a Sintra
Per ultimo, un suggerimento su dove mangiare a Sintra: fate una sosta nell’antica pasticceria Casa Piriquita, tra le viuzze del centro storico, per assaggiare o Travesseiro, il dolce di pasta sfoglia specialità della casa.
Per un aperitivo tipico portoghese invece vi suggerisco Tascantiga, un ristorantino informale che serve una gustosa selezione di petiscos – le tapas portoghesi, sandes – i panini, sopas – le deliziose zuppe di verdure, e poi dolci, cerveja – birre e sangria.
Lisbona è una città che non smette di affascinare, come tutte le città del Portogallo. Infatti, appena posso, approfitto sempre per tornare ad esplorare quei luoghi, per un verso simili al mio amato Salento.
Per concludere: provare la saudade
In questa guida di Lisbona e dintorni ho racchiuso alcuni dei miei posti preferiti, ma anche curiosità e le tappe da non perdere in un viaggio di 5 giorni nella capitale Portoghese.
Sono certa che sentirete un po’ la mancanza di questi luoghi: della vista panoramica che si apre nei miradouro, dei vicoli nella città vecchia, dei profumi e della musica. Ecco, starete sperimentando la saudade, il misto di tristezza e dolce malinconia che si prova ricordando un tempo in cui si è stati bene.
Quella non si cura che tornando. Allora, vi suggerisco di tenere d’occhio la sezione Europa del mio sito, per nuovi consigli di viaggio in terra portoghese. Se avete fretta di ripartire, sul mio canale Instagram trovate i video con suggerimenti su Porto.
Nella sezione IN REGALO del sito troverai la lista dei luoghi da vedere a Lisbona in 5 giorni più la mappa, da scaricare o visualizzare direttamente su Google Maps. Per accedere avrai bisogno della password che hai ricevuto iscrivendoti alla Newsletter.
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Nadia
Sono Nadia, amo passeggiare tra le stradine di borghi poco conosciuti e ascoltare storie di viaggi che poi racconto in questo spazio virtuale che è "Get in Globe".